domenica 9 novembre 2008

LA CORNICE E LO SPECCHIO.. Katharina Grosse

La Palazzina dei Giardini come non si era mai vista: trionfo del colore, della sua energia e della sua potenza, in un contenitore architettonico che risulta completamente nuovo, trasformato per mano d’artista in dipinto tridimensionale.Un teatro astratto della sperimentazione, dove ogni dettaglio è trasfigurato dal gesto pittorico.Come nella tradizione della Galleria Civica di Modena anche Katharina Grosse dopo Ugo Rondinone, Yayoi Kusama, Adrian Paci, Katharina Fritsch ed Heimo Zobernig, allestisce qui la sua prima personale in un museo pubblico italiano.
Dalle tele di grandi dimensioni, agli oggetti, come pietre e palloncini, al terriccio, alle pareti, ai soffitti e ai pavimenti: nuovi e vecchi supporti pittorici per Katharina Grosse, di origine tedesca, fra le pittrici dell’ultima generazione che ha ottenuto maggiori riconoscimenti a livello internazionale.Dopo un intenso e lungo lavoro avviato all'inizio di agosto e operato ad hoc dalla Grosse all’interno dell’antica serra ducale, sarà inaugurata venerdì 19 settembre alle 18,00 alla Palazzina dei Giardini in corso Canalgrande a Modena la mostra Un altro uomo che ha fatto sgocciolare il suo pennello. Un titolo ironico che allude sia a una tecnica e a un movimento pittorico specifico, il dripping, i cui protagonisti comprendono nomi noti che vanno da Max Ernst a Jackson Pollock, sia alla pittura come una pratica per lungo tempo di predominanza maschile.
Organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la mostra è a cura di Milovan Farronato con Angela Vettese e si accompagna alle iniziative del festivalfilosofia, in programma a Modena dal 19 al 21 settembre 2008, dedicato quest’anno al tema della Fantasia. La rassegna è stata realizzata in collaborazione con il Goethe-Institut Mailand.
A Modena saranno presentate tele di grandi dimensioni e una serie di pitture in volume su oggetti diversi, sassi, palloncini, terriccio.Interessata principalmente al "come" della pittura - e cioè al gesto liberato dal limite circoscritto della tela - Grosse compie gesti pittorici senza interruzioni: lavora con un compressore con cui, idealmente, può fare pennellate senza fine, evitando di utilizzare la tela come unico supporto. Costantemente alla ricerca di nuovi materiali, sperimenta così la resa e la potenza del colore e ottiene un’immagine che risulta continuamente in movimento.
All'interno della Palazzina dei Giardini una serie di tele, già dipinte, verranno collocate e lì ridipinte con un nuovo intervento. La pittura continuerà sul muro, sul pavimento, sullo spazio circostante. Poi l’artista staccherà la tela sulla quale ha lavorato e la trasferirà in un altro spazio, lasciando una traccia in negativo del lavoro che in positivo sarà allestito in un’altra sala.Il visitatore, all’interno di un mondo astratto e completamente dipinto, si farà guidare dalle suggestioni cromatiche che troverà nel corso della visita, percorrendo lo spazio espositivo come un continuum: le immagini si rincorreranno lungo le sale della Palazzina così che ciascuno, più che vedere quello che avrà davanti in quel momento, si ricorderà di quello che ha appena visto.
“Katharina Grosse - scrive Milovan Farronato - è un’artista che si appropria dello spazio espositivo, talvolta sottolineandone e altre volte trascendendone la struttura architettonica. La sua è una pittura esplosa che contempla espressioni in volume, che diventa ambiente composito, le cui logiche sono definite in base ai rapporti di scala, a incontri/scontri tra pieni e vuoti, tracce in negativo e in positivo, ma mai lasciate al caso. E' un gesto pittorico emancipato, espressione di una continua sperimentazione in atelier di un costante rendez-vous con il proprio mezzo espressivo”.
Ogni lavoro di Katharina Grosse è site specific e contiene sia un collegamento con quello precedente, che un elemento di anticipazione di quello successivo.“La sua produzione – scrive sempre Farronato – può essere intesa come una saga all’interno della quale ogni tappa è progetto e risultato…E’ come se l’artista inseguisse costantemente il suo lavoro e questo fosse sempre alle sue spalle”.
La mostra, che resterà allestita fino al prossimo 6 gennaio, sarà accompagnata da un catalogo con un ricco repertorio di immagini delle installazioni presentate, e testi critici del curatore Milovan Farronato e della direttrice della Galleria Civica di Modena, Angela Vettese.
Katharina Grosse, Freiburg 1961, vive e lavora tra Düsseldorf e Berlino. Professoressa al Kunsthochschule di Berlino ha esposto nel corso della sua carriera in numerose mostre personali e collettive in Europa e nel mondo.


http://www.galleriacivicadimodena.it/
Galleria Civica di Modena, c.so Canalgrande 103, Modena
tel. +39 059 2032911/2032940 - fax +39 059 2032932
Orari : da martedì a venerdì 10,30-13,00; 15,00-18,00
sabato, domenica e festivi 10,30-18,00
lunedì chiuso
Ingresso: gratuito
ps. ci devo troppo tornare perche non ho visto le palle e l'opera con il terriccio.. ecco!!

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