venerdì 7 novembre 2008

LE 1O4 CENTQUATRE

Volere è potere è un aforisma che calza a pennello per definire Bertrand Delanoë, dinamico sindaco socialista di Parigi, in carica da qualche anno, che, da sempre sensibile all’arte e ai giovani, ha cercato di portare una ventata di nuovo nella gestione economico-politica di una città non sempre facile. Sua è l’idea di Paris-plage, sua la convinzione di trasformare il XIX arrondissement, uno degli ultimi quartieri popolari della capitale, in un cuore pulsante di arte, cultura e musica contemporanea.
Dopo la Villette e il suo ampliamento, la maison de l’architecture, gli spazi per i giovani, senza dimenticare gli spazi verdi, è stato inaugurato, sabato scorso, il 104, un giocattolino da 100milioni di euro, per riconvertire i vecchi edifici delle pompe funebri municipali
era uno di quegli indirizzi che non si pronunciano volentieri, a Parigi. Lì, in un grande edificio chiamato amichevolmente la Fabbrica della morte, si svolgevano i servizi funebri di tutta la capitale francese: un microcosmo dedicato all’estremo saluto in cui convivevano falegnami, carrozze, cavalli, acconciatori, sarti e, inevitabilmente, carri funebri. E così è stato per oltre 100 anni, fin dal 1905.
Da sabato 11 ottobre 2008 invece “i
l 104”, nome che ribadisce ancora una volta l’irrinunciabile piacere che hanno i francesi di abbreviare e creare nomi e vocaboli orecchiabili ed efficaci, diventerà uno dei centri di produzione artistica della città di Parigi. Si presenta come uno spazio unico al mondo di 39 mila metri quadrati a disposizione della creazione e della produzione artistica: la cultura non è così riservata solo agli appassionati o agli esperti ma anche ai passanti e ai curiosi che possono esplorare liberamente il centro. Trenta progetti verranno sviluppati ogni anno, contando sul coinvolgimento di circa 200 artisti. Il 104 accoglierà anche agli artisti in erba del 18° e 19° arrondissement, che potranno contare su spazi e atelier per esporre le proprie opere.
Nella riadattazione attuale, durata due anni, gli archietti Jacques Pajot e Marc Iseppi hanno mantenuto integro l’aspetto del grande complesso industriale, composto da edifici in mattoni e pietra, sovrastati da una gigantesca vetrata, adattandoli alle necessità ed esigenze di un fruitore del XXI secolo. L’imponente complesso di 39.000mq comprende, tra l’altro, sedici ateliers assegnati per concorso e per un tempo determinato (al massimo un anno) a giovani artisti; non solo francesi, che potranno qui risiedere e svolgere la propria attività di ricerca con l’obbligo di aprire i luoghi al pubblico e di organizzare degli incontri. Altri spazi: Halle Aubervilliers/Neuf Curial/Giardino/Scuderie/sale da 200 e 400 posti, sono concepiti, grazie al concetto modulare, per essere affittati ed ospitare seminari, fiere, esposizioni, serate di gala, cocktails, ecc.
Inoltre una serie di servizi come la Maison des petits, uno spazio riservato ai piccoli da 0 a 5 anni, un vero e proprio luogo d’incontro, ricreazione e creatività per l’arte e il gioco; Le Cinq, uno spazio di più di 5000mq per le pratiche artistiche amatoriali; la Pépinière, uno pazio per le giovani imprese, senza dimenticare il ristorante, il caffé, i negozi e la libreria, sono rivolti prevalentemente, ma non esclusivamente, al pubblico di quartiere.

Il 104 (104,rue d’Aubervilliers e 5, rue Curial – 75019 Parigi)
aperto tutti i giorni dalle 11.00 alle 20.00
il venerdi’ e sabato fino alle 22.00

Nessun commento: